mercoledì 9 aprile 2008

DECRETO LEGGE AMATO

Passa il DL Amato: come cambia il tifo

28/03/2007 - di Stefano Prizio fiorentina.it; Fonte: fiorentina.it
Il cambiamento radicale lo si avvertirà nel prossimo fine settimana calcistico, dopo le barriere e i tornelli, i tifosi d'Italia dovranno abituarsi a tutt'altro modo di sostenere la propria squadra. Ieri la Camera ha infatti approvato con numeri netti il decreto Amato (427 favorevoli, 2 contrari, 14 astenuti), ribadendo quella serie di divieti che probabilmente cambieranno usi e costumi dell'andare allo stadio. Niente tamburi, niente megafoni, stringenti limitazioni per gli striscioni. Il "linguaggio" delle curve cambierà, niente più lenzuoli pitturati, truci, ironici, divertenti che siano. Per esporre le scritte e lanciare così i propri "messaggi", tifosi o clubs, dovranno chiedere preventiva autorizzazione alle questure. A parte la logica perdita dell'effetto sorpresa, le forze dell'ordine negheranno le autorizzazioni in caso di striscioni di forte protesta, di contestazione, sia essa ai vertici calcistici o societari. Per intendersi con chiarezza: è arduo imamginare il sovrintendente che vidimerà uno striscione del tipo "Presidente tizio vattene".
Ma non basta. Oltre agli striscioni sarà vietato introdurre negli stadi "bandiere" che non rappresentino simboli o colori sociali delle squadre, o degli stati nazionali, in campo. Niente simboli dei clubs di tifosi, niente vessilli dei gruppi storici delle curve. Neppure le ironiche bandiere, brasiliane, argentine, danesi che siano, per sostenere il proprio pupillo in campo.
Chi addirittura tentasse di introdurre allo stadio "striscioni violenti o razzisti", rischierà pene severe, da tre mesi ad un anno. Il tam tam delle curve d'Italia è già partito e nei prossimi tempi non sono escluse clamorose proteste. Anche perchè il DL Amato, oltre alla storia degli striscioni, delle bandiere, dei vessilli, che di fatto impedirà l'autoidentificazione e l'aggregazione in un determinato gruppo di supporters, taglia le gambe alle risorse finanziarie del tifo organizzato. In gran parte della penisola la maggiore fonte di autosostentamento delle associazioni dei tifosi è la vendita di biglietti e abbonamenti, il nuovo decreto, e questa sarà la tendenza generale della legge che dovrà essere ratificata, proscrive tale tipo di "rapporti" tra società calcistiche e gruppi di tifosi. Un bel colpo i clubs l'hanno già ricevuto col divieto di vendita, attraverso le società e quindi attraverso di loro, dei "pacchetti di biglietti" per le trasferte.

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